Arvicola Rossastra
    Fauna

    Arvicola Rossastra – Con numerose sottospecie (Myodes glareolus alstoni, Myodes glareolus britannicus, Myodes glareolus caersarius, Myodes glareolus curcio, Myodes glareolus erica, Myodes glareolus garganicus, Myodes glareolus glareolus, Myodes glareolus hallucalis, Myodes glareolus helveticus, Myodes glareolus istericus, Myodes glareolus nageri, Myodes glareolus pirinus, Myodes glareolus ruttneri, Myodes glareolus skomeriensis) la specie è diffusa dai Pirenei ai Monti dell’Altaj, spingendosi a nord fino alla Scandinavia ed al Circolo Polare Artico: alcune popolazioni insulari sono presenti anche in Inghilterra, Irlanda e nel Mar Baltico, dove furono con tutta probabilità introdotte, più o meno accidentalmente, ad opera dell’uomo. In Italia la specie è diffusa praticamente su tutto il territorio peninsulare (penisola salentina e Pianura Padana escluse), dove con ben quattro sottospecie si concentra in particolare sui massicci montuosi della Sila (sottospecie curcio), del Gargano (sottospecie garganicus), dell’Aspromonte (sottospecie hallucalis) e sull’arco alpino (sottospecie nageri).

    Come intuibile dal nome comune, l’arvicola dei boschi predilige le aree boschive ben mature (ossia con abbondante copertura sottoboschiva e di lettiera) a regime climatico non troppo caldo: pertanto, la si trova in prevalenza in aree collinari od addirittura montane, mentre risulta assai rara od assente nelle aree costiere, fortemente antropizzate o nelle pianure. Tali esigenze in termini di habitat ne fanno un ottimo bioindicatore tanto che esso torna utile anche in paleoclimatologia, in quanto la sua presenza allo stato fossile in determinati strati di roccia indica che la zona in periodi remoti ebbe caratteristiche climatiche ben precise, atte ad ospitare questa specie. Nelle aree più settentrionali del proprio areale, come in Scandinavia, l’animale si trova anche in aree pianeggianti ed aperte (in virtù delle temperature medie inferiori della zona) ed entra addirittura nelle case.

    Misura fino a 15 cm di lunghezza (di cui un terzo spettano alla coda), per un peso medio di una ventina di grammi: fra le varie sottospecie possono tuttavia sussistere variazioni di peso anche del 300%