Thero-Brachypodietea
    Flora, Habitat

    Tra gli habitat considerati prioritari rientra anche l’habitat del Thero – brachypodietea.

    I siti caratterizzati dalla presenza dell’habitat prioritario del Thero – brachypodietea sono dominati da vegetazione erbacea annuale tipica di ambiente caldo – arido e si caratterizzano per la presenza di aspetti vegetazionali che rappresentano diversi stadi dinamici. Il nome di questo habitat deriva da Theros = annuale e da Brachypodium, che è un genere caratteristico di graminacee.

    Le praterie con terofite (terofite = piante che svolgono il loro ciclo biologico entro un anno; germinano infatti in autunno, sfruttando la condensa autunnale della rugiada, si accrescono durante l’inverno, e si riproducono in primavera, superando quindi l’estate sotto forma di seme) si alternano in genere alle aree a macchia mediterranea e alle aree con querceti mediterranei. Questi siti si caratterizzano inoltre per la diffusa presenza di affioramenti rocciosi, in prevalenza carbonatici. I percorsi substeppici di graminacee e piante annue, come viene anche definito l’habitat del Thero – brachypodietea, costituiscono uno dei più caratteristici ambienti presenti in Puglia, nelle tre grandi aree carsiche della regione, il Salento, il Gargano e le Murge.

    Questo ambiente si caratterizza quindi per la scarsa copertura arborea, rari sono infatti gli alberi e persino gli arbusti, e per la conseguente limitata capacità di trattenere il terreno agrario, spesso completamente assente in aree caratterizzate dall’affioramento della roccia calcarea sottostante. Il substrato, privo della naturale copertura vegetale, subisce in maniera maggiore l’influenza limitante dei fattori ambientali e climatici (aridità, azione dei venti, forte soleggiamento). I percorsi substeppici per molti studiosi rappresentano l’ultimo stadio di degrado della vegetazione spontanea mediterranea, traendo origine dall’azione millenaria dell’uomo, come risultato dell’azione combinata del disboscamento, del successivo dilavamento meteorico del substrato, della forte siccità estiva e della scarsa capacità di ritenzione idrica di un substrato fortemente fessurato in seguito ai fenomeni carsici.