Citiso delle Eolie
    Flora

    A differenza delle altre specie del genere Cytisus, di dimensioni appena arbustive, il C. aeolicus può raggiungere e superare 8-9 metri di altezza. Le foglie, trifogliate, sono rette da un picciolo lungo 12–18 mm e si presentano villose su entrambe le facce. I fiori sono riuniti all’ascella in gruppi di 5-9 e presentano una corolla gialla. Il frutto è un legume scuro, glabro, lungo 50–70 mm, acuminato all’apice.

    La specie è endemica delle isole di Vulcano, Alicudi e Stromboli; un tempo era probabilmente diffusa anche nel resto dell’arcipelago eoliano, come testimoniato dalle foglie fossili scoperte anni fa nel lago di Timpone Pataso a Lipari. Prospera su rupi e sabbioni di natura vulcanica ed è presente anche in contesti antropizzati in forma di siepe o come albero ornamentale.

    Questa specie è stata soggetta ad un uso intensivo da parte dell’uomo, per ricavarne legna da ardere, pali e attrezzi per l’agricoltura, o semplicemente eliminata per fare spazio alle colture. Ha sfiorato l’estinzione e attualmente è inserita tra le specie “prioritarie” della Direttiva Habitat dell’Unione Europea (direttiva 92/43/CEE).

    Gli esemplari sopravvissuti in habitat rupestre sono davvero pochissimi. La popolazione più numerosa, con quasi 500 esemplari, è presente sull’isola di Stromboli, mentre sull’isola di Vulcano la specie è presente, con circa 150 esemplari, per lo più ai margini dei terreni agricoli, dove viene utilizzata dagli agricoltori locali come siepe o pianta ornamentale. La popolazione di Alicudi appare molto ridotta (circa 30 individui).